Venerdì 13 febbraio ha preso il via il framedivision Junior Club, iniziativa ideata, progettata e realizzata dal gruppo framedivision, dedicata agli utenti di alcuni servizi della Cooperativa Sociale noiegliAltri, che inoltre co-finanzia il progetto, e sostenuta dal contributo di Fondazione Comunitaria Valle d’Aosta attraverso il bando pubblico 2014/1 ( http://www.fondazionevda.it/esito-bando-20141/ ). La Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta con questo bando promuove e sostiene iniziative rivolte all’infanzia e all’adolescenza. Finanzia progetti che abbiano come destinatari i bambini e gli adolescenti per accompagnarli ad una più consapevole formazione come adulti del domani. I progetti, preferibilmente di carattere innovativo, non devono sostituire ma integrare le strutture e le proposte già esistenti, possibilmente favorendo un lavoro di rete, nella convinzione che incontrarsi e crescere insieme, operare collettivamente nella realizzazione di iniziative implica un coinvolgimento attivo. Attraverso l’incontro e lo scambio il minore prende infatti coscienza della propria identità ed entra in contatto con l’altro scoprendone le peculiarità, i bisogni e le diversità.
Il framedivision Junior Club (d’ora in avanti fdJC) è la prima iniziativa culturale strutturata rivolta ai giovani utenti di minore età e interamente dedicata ai linguaggi del cinema. Essa avrà una durata di circa quattro mesi e vede la partecipazione di otto giovani. In particolare, essa è pensata per gli utenti provenienti dai vari servizi offerti dalla Cooperativa noiegliAltri nell’ambito di quella che è definita Area Educativa: in particolare Servizio ADE (Assistenza Domiciliare Educativa), servizio Primo Volo e Comunità Educativa per Adolescenti Maison d’Accueil. Nello specifico, il fdJC si configura come percorso di formazione e di educazione dei giovani coinvolti attraverso l’apprendimento di conoscenze e l’acquisizione di competenze nell’ambito dei linguaggi e delle tecniche dell’immagine contemporanea e in particolare del cinema.
L’obiettivo, infatti, è di duplice natura: da una parte quello di insegnare il cinema (finalità formativa: che cos’è, come funziona, qual’è la sua storia e come si fa) e dall’altra parte quello di educare l’individuo (finalità educativa: attraverso i contenuti specifici dei temi affrontati attraverso i film selezionati dal gruppo di lavoro) poiché l’utilizzo consapevole del cinema è sempre capace di intercettare le sensibilità dei ragazzi coinvolti. Tale impostazione si riflette nella struttura dell’iniziativa che è suddivisa in una prima parte didattica ed in una seconda parte esperienziale finalizzata alla produzione di un film cortometraggio di documentario o di finzione.
L’idea è quella di vedere proprio quei film che sappiano veicolare contenuti specifici adatti a generare consapevolezza nell’ambito delle problematiche, o quanto meno degli argomenti, ritenuti di particolare rilevanza dagli educatori: la famiglia, le dipendenze, i disturbi alimentari, la relazione tra generazioni, ecc. Successivamente si sviluppa la discussione che prevede da una parte il trasferimento di conoscenze specifiche nell’ambito dei linguaggi, della teoria e della storia del cinema, e dall’altra parte l’attivazione di quei processi che gli educatori riterranno utili agli scopi educativi, formativi e di reintegro del soggetto. Infatti, uno degli obiettivi principali è quello di rendere protagonisti i giovani utenti, mettendo a disposizione tecnologie, strumenti, conoscenze e competenze dei professionisti coinvolti con lo scopo di dedicare a loro un’esperienza unica e completa: la realizzazione di almeno un prodotto attorno ad un tema o argomento a scelta degli utenti, capace di esprimere o canalizzare le voci, i pensieri e le emozioni degli stessi. Il percorso propedeutico termina, pertanto, con un’esperienza di gruppo tesa a incidere sulle capacità relazionali e gestionali dei singoli, responsabilizzandone i comportamenti e stimolandone l’immaginazione e la creatività.