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Lo stato contro Fritz Bauer – Lars Kraume

coverlg_homeFrancoforte, anni Cinquanta. L’implacabile cacciatore di criminali nazisti, Fritz Bauer, è sulle tracce dell’ex ufficiale delle SS, Adolf Eichmann, che sospetta si sia rifugiato in Argentina. Proprio quando ritiene di aver trovato la pista giusta, tuttavia, si scontra con le impreviste resistenze di un apparato ancora sorprendentemente legato ai vecchi equilibri e reticente oltre ogni misura alla prospettiva di confrontarsi con le responsabilità derivanti dal proprio recente ed ingombrante passato. Il procuratore si trova così a fronteggiare un doppio nemico: da un lato l’uomo al quale dà pervicacemente la caccia, dall’altro lo spirito di conservazione di un paese ancora troppo compromesso con la colpa per poter assumersi le proprie responsabilità.

Uno stile registico sobrio e lineare, con alcune note di intraprendenza nel montaggio finalizzate a sottolineare i momenti salienti della storia, guida così lo spettatore in una Germania imprevedibilmente opaca e omertosa nei confronti degli orribili crimini commessi nella guerra da poco conclusa, fino al punto da arrivare ad osteggiare con ogni mezzo le uniche voci (il procuratore Bauer e il suo giovane assistente Karl Angermann) che trovano il coraggio di perseguire incondizionatamente le atrocità commesse nel decennio hitleriano.

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Un film che mette sotto i riflettori le imbarazzanti difficoltà incontrate dalla Germania nel fronteggiare i fantasmi di un passato terribile. In questo modo, porta a riflettere tutti noi sull’importanza che assume per ogni essere umano l’imparare a fare efficacemente i conti con i ricordi e le colpe più dolorose, anche quando queste siano mostruose. Il regista Lars Kraume, attraverso la narrazione della rettitudine del procuratore capo Bauer e del suo assistente Angermann, che emergono come unici astri luminosi in un mare di grigia mediocrità e vigliaccheria, ci ricordano quale debba essere, a dispetto di tutte le meschinità dell’animo umano, la strada giusta da seguire nei periodi storici tormentati e difficili. Seguendo le vicende di queste due persone normali, vittime delle possibili debolezze con cui ogni uomo è tenuto a confrontarsi nel corso della propria vita, e ciononostante eroiche, in quanto animate da una volontà ferrea e da una convinzione indissolubile nei propri ideali, lo spettatore potrà misurarsi con il difficile, ma al tempo stesso ineluttabile, tema della sfida interiore che ogni essere umano è chiamato a compiere e risolvere, allorché voglia intraprendere il difficile cammino che porta all’affermazione dei propri ideali di giustizia.

Il film, accolto molto favorevolmente dalla critica, ha ottenuto ben nove nominations ai Lola Awards, che potremmo definire come gli equivalenti tedeschi dei più famosi Oscar americani, distinguendosi dalla maggioranza dei film incentrati sulla tematica dell’olocausto proprio per questa sua freschezza, che consapevolmente non cede mai il passo alla retorica.

di Valeria De Bacco

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