un progetto di Replicante teatro e framedivision
maschera, dal greco: “prósopon”:
“pros” (=addosso”, “vicino”, “presso”) dalla radice indoeuropea “per” (“prima”, “davanti”, “attraverso”, ecc.)
“opon” (= “occhio” e, per estensione, “volto”), dalla radice indoeuropea “*okW-” (“vedere”).
Quindi, la maschera, “prósopon” significherebbe in origine “davanti al viso” oppure, imma ginando una formazione molto arcaica, “vedere attraverso”.
Abbiamo costruito una maschera da indossare con tutto il corpo (in anteprima a Gressan, nell’Espace Heptagon a Maison Gargantua – fraz. Moline, 3 che ci ha ospitati in questa importante residenza artistica), e l’abbiamo immaginata come una sorta di cubo sulle cui pareti abbiamo aperto dei varchi, degli squarci, delle ferite o feritoie, attraverso le quali poter guardare dentro.
Il pubblico è invitato a sprofondare il proprio sguardo attraverso la superficie per guardare oltre, e VEDERE il corpo dell’attore all’interno di uno spazio artefatto in cui accade l’antico rito che consente di “vedere insieme” il vero per finta, giungendo alla contemplazione dell’autentico.
È uno spazio, il “prósopon”, che riteniamo possa consentire di guardare nel grembo del pensiero quando questo si fa azione: “azione teatrale” per pochi spettatori alla volta.
Abbiamo scelto di concludere il 2022 con l’anteprima di due nuovi spettacoli:
– “Le tele di Penelope” e “La Luminosa” – due azioni teatrali che traggono forza e ispirazione da due figure femminili: Penelope e Fedra.
Spettacoli
- Le tele di Penelope – 9-10-11-12-13 dicembre 2022 – ore 18.30 e ore 21
(una co-produzione Replicante teatro/framedivision)
Io non so di viaggi, non so di mare / Non so di avventure, di eroi, di guerre, di terre lontane.
/ Neanche vicine. / Però so aspettare.
Otto quadri, otto tele – introdotti e conclusi da un prologo e da un epilogo – una sorta di canto per una Penelope impigliata nel limbo di un’attesa irrisolvibile.
- La Luminosa – 20-21-22 dicembre – ore 18.30 e ore 21
(una produzione framedivision in collaborazione con Replicante teatro)
Voler guarire è l’inizio della guarigione…
Una donna soffre. Un racconto-monologo all’interno di una camera separata da vetri.
Sarà possibile comunicare?
Gli spettacoli sono pensati e allestiti per un numero limitato di spettatori alla volta.