Polifonia per DA6885

da “Anatomia di un soldato” di Harry Parker

La collaborazione framedivision e Replicante Teatro torna a unire le forze in un interpretazione scenica del romanzo Anatomia di un soldato di Harry Parker. Uno spettacolo che nasce dall’urgenza, oggi più che mai sentita, di raccontare la guerra non come semplice scontro tra fazioni, ma come tragedia profondamente umana.

La guerra ha sognato sé stessa. 

E fu. 

La guerra non è un videogioco: ti cambia. 

Come un videogioco. 

Un uomo in un paese in guerra ha messo un piede sopra una mina ed é saltato in aria. 

La mina è stata fabbricata da uomini che abitano quel paese. 

DA 68 85 non è un numero: 

è un codice che ha sostituito il nome di un uomo addestrato ad uccidere. 

Ma non a morire. 

Infatti non muore. 

Ma viene separato dal suo corpo. 

Ci sono oggetti che hanno assistito a quello strappo.

Altri hanno preso parte alla conseguenza di quell’accadimento.

Altri ancora hanno determinato la separazione.

Nessuno tra di loro ha nulla da commentare. 

Tutti hanno esposto il fatto senza giudizio, senza pudore.

Ci sono vari tipi di smembramento: uno è quello di un corpo. 

Ma… forse, l’interezza non è altro che la consapevolezza di ciò che abbiamo perduto.  

E, in – quella – consapevolezza, possiamo – vedere – ciò che abbiamo perduto. 

Prima non sapevamo nemmeno di averlo.

Vedendolo, allora, possiamo conoscerlo. 

E nulla andrà perduto. 

Solo si muove altrove. 

E noi possiamo muoverci in quell’altrove. 

Interi, perché consapevoli, ora, che lo strappo ferisce,cambia, allontana… ma non può separare. Perché tutto è UNO.

Vista dell'attore durante la performance
Vista dell'attore durante la performance
Vista dell'attore durante la performance
Vista dell'attore durante la performance

“Ci sono vari tipi di smembramento: uno è quello di un corpo. 

Ma… forse, l’interezza non è altro che la consapevolezza di ciò che abbiamo perduto.  

E, in – quella – consapevolezza, possiamo – vedere – ciò che abbiamo perduto. 

Prima non sapevamo nemmeno di averlo.

Vedendolo, allora, possiamo conoscerlo. 

E nulla andrà perduto. 

Solo si muove altrove. 

E noi possiamo muoverci in quell’altrove. 

Interi, perché consapevoli, ora, che lo strappo ferisce,cambia, allontana… ma non può separare. Perché tutto è UNO.”

Crediti

co-produzione framedivision / Replicante teatro 
ideazione Andrea Damarco e Alexine Dayné
regia Andrea Damarco
assistente produzione Alessandro Delfino
con Andrea Damarco e le voci di Fabio Bosco, Domenico Castaldo, Alexine Dayné, maurizio Giardina Papa, Roberto Lodola, Anna Antonia Mastino, Beatrice Migliazzo, Gianpaolo Pace Marcianò, Alessia Porani, Chiara sparacino
installazione testo e drammaturgia Andrea Damarco
concept e script visual art Alexine Dayné con la collaborazione di Alessandro Delfino, Nadège Griseri, Chiara Bongiorno
riprese e montaggio Davide Bongiovanni – Studio Arsenale e Alexine Dayné – framedivision
paesaggi sonori Raffaele “Neda” D’Anello
sartoria Monica Liliana Zafra
comunicazione Tullio Macioce
musiche Henryk Górecki, Tool, Bob Dylan, Doors, Pink Floyd
un ringraziamento particolare a Maison Gargantua (per la residenza artistica a Gressan) e a Zoppo carni (per la concessione della location)

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