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Polifonia per DA6885

da “Anatomia di un soldato” di Harry Parker

La guerra ha sognato sé stessa. 

E fu. 

La guerra non è un videogioco: ti cambia. 

Come un videogioco. 

Un uomo in un paese in guerra ha messo un piede sopra una mina e salta in aria. 

La mina è stata fabbricata da uomini che abitano quel paese. 

DA 68 85 non è un numero: 

è un codice che ha sostituito il nome di un uomo addestrato ad uccidere. 

Ma non a morire. 

Infatti non muore. 

Ma viene separato dal suo corpo. 

Ci sono oggetti che hanno assistito a quello strappo.

Altri hanno preso parte alla conseguenza di quell’accadimento.

Altri ancora hanno determinato la separazione.

Nessuno tra di loro ha nulla da commentare. 

Tutti hanno esposto il fatto senza giudizio, senza pudore.

Ci sono vari tipi di smembramento: uno è quello di un corpo. 

Ma… forse, l’interezza non è altro che la consapevolezza di ciò che abbiamo perduto.  

E, in – quella – consapevolezza, possiamo – vedere – ciò che abbiamo perduto. 

Prima non sapevamo nemmeno di averlo.

Vedendolo, allora, possiamo conoscerlo. 

E nulla andrà perduto. 

Solo si muove altrove. 

E noi possiamo muoverci in quell’altrove. 

Interi, perché consapevoli, ora, che lo strappo ferisce,cambia, allontana… ma non può separare. Perché tutto è UNO.

Crediti 

co-produzione framedivision / Replicante teatro  / ideazione Andrea Damarco e Alexine Dayné / regia Andrea Damarco / assistente produzione Alessandro Delfino / con Andrea Damarco e le voci di Fabio Bosco, Domenico Castaldo, Alexine Dayné, maurizio Giardina Papa, Roberto Lodola, Anna Antonia Mastino, Beatrice Migliazzo, Gianpaolo Pace Marcianò, Alessia Porani, Chiara sparacino / installazione testo e drammaturgia Andrea Damarco / concept e script visual art Alexine Dayné con la collaborazione di Alessandro Delfino, Nadège Griseri, Chiara Bongiorno / riprese e montaggio Davide Bongiovanni – Studio Arsenale e Alexine Dayné – framedivision / paesaggi sonori Raffaele “Neda” D’Anello / sartoria Monica Liliana Zafra / comunicazione Tullio Macioce / musiche Henryk Górecki, Tool, Bob Dylan, Doors, Pink Floyd / un ringraziamento particolare a Maison Gargantua (per la residenza artistica a Gressan) e a Zoppo carni (per la concessione della location)

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