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Carol – Todd Haynes

50585Gli sguardi di due splendide donne così diverse e distanti si incrociano in un grande magazzino di giocattoli nella New York anni cinquanta. Già Lontano dal paradiso era ambientato negli anni cinquanta e Todd Haynes continua ad ispirarsi al melodramma di Douglas Sirk e a Fassbinder, ma qui oltre all’amore proibito, si vuole porre l’attenzione sulll’emancipazione femmininile in un contesto sociale opprimente. Dispiace ammettere che questo film, tratto dal romanzo The price of salt di Patricia Highsmith, non sia stato premiato in nessun modo a questi ultimi Oscar perché la fotografia, i costumi e la colonna sonora sono riusciti in modo così efficace a mostrarci quel mondo ormai così lontano, che dovrebbe riportarci a quell’atmosfera di marzapane confezionata da una famiglia standard e felice. Qui sono le più profonde e sottili psicologie di due universi femminili che si esprimono e il loro amore nascosto e negato. E sono i costumi e la fotografia che sì ci riportano a quel passato nostalgico grazie a una linea naturalistica, ma la storia e i personaggi si mostrano sempre nella forza del presente. Un quotidiano tangibile, girato in pellicola, illuminato con effetti intonati al décor, e allo stesso tempo intoccabile perché tutto così composto e misurato da sembrare finto e sospeso. Ma è proprio grazie a questa contrapposizione di caratteri formali e di sottrazioni che il film vive di emozioni implose e, come affermava Bresson, l’emozione viene prodotta attraverso una resistenza all’emozione.

ROONEY MARA and CATE BLANCHETT star in CAROL
ROONEY MARA and CATE BLANCHETT star in CAROL

Durante il corso del film, i grandangoli usati per i primi piani tengono i personaggi immersi negli ambienti e le dissolvenze sonore sono evidenti, trasportando lo spettatore nella sfera emozionale, ma in alcuni passaggi non si lasciano percepire i dialoghi e le parole, neutralizzando il sentimento. Le frequenti inquadrature attraverso i vetri, i dialoghi delle due donne tra campi e controcampi fortemente decentrati e la neve che cade lenta dilatano il tempo e lo spazio, e smorzano i turbamenti emotivi. carol2-xlargeColui che guarda si sente in questo modo allontanato e separato dalla vicenda raccontata, ma s’infonde in lui il desiderio sempre maggiore che la repressione dei sentimenti venga sconfitta e che le esistenze di Carol e Therese non debbano più aspettare, ma possano prendere il volo. Ma dopo la fuga natalizia, “intermezzo” felice, le due donne dovranno tornare alla realtà per assumersi responsabilità e conseguenze dell’aver osato amarsi. E Carol, donna borghese, altera e dal fascino sofisticato si troverà sempre più fragile in quanto madre, mentre Therese acquisterà sicurezza grazie alla fotografia che le permetterà di maturare una capacità di inquadramento e una messa a fuoco che prima non possedeva. Il trenino che gira ininterrottamente e a vuoto sui binari rappresenta la condizione di vita delle due donne che devono vivere “incasellate” in un’epoca che non permette di affermare la propria identità.

di Alexine Dayné

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