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land'end - locandina

Appuntamento a Land’s End

Tom Harper è un anziano meccanico in pensione trasferitosi da anni a John O’ Groats, minuscolo paese nel nord est della Scozia, assieme alla moglie Mary. Dopo la morte della donna, per adempiere a una promessa fattale, Tom decide di tornare nella natia Land’s End, in fondo alla Cornovaglia, ripercorrendo a ritroso lo stesso tragitto intrapreso sessant’anni prima utilizzando soltanto gli autobus di linea. Questa l’essenziale trama di Appuntamento a Land’s End di Gillies MacKinnon, prolifico regista scozzese attivo tra cinema e televisione con alcune partecipazioni al Festival di Berlino, di Rotterdam e di San Sebastian.

Interamente retto sul volto e sul corpo claudicante di Timothy Spall, il film intraprende la strada della sintesi optando per dialoghi rarefatti che lasciano spazio a primi piani densi e lunghe panoramiche. MacKinnon non cerca l’analisi antropologica nel mostrarci Tom alle prese con differenti incontri, alcuni positivi altri più amari, bensì sceglie di concentrarsi sul punto di vista del suo protagonista andando quasi in soggettiva con la macchina da presa e alternando i piani temporali tra presente e ricordi del passato. Il viaggio è quello personale di Tom, uomo preciso ed estremamente puntuale, animato da una forte e inscalfibile determinazione, incurante delle difficoltà e concentrato unicamente a raggiungere l’obiettivo che si è prefissato. Suo malgrado in epoca di social diventerà anche fenomeno mediatico, ma sono dettagli che il regista preferisce non approfondire, semplicemente mostrandoceli ed evitando qualsiasi critica o opinione in merito.

Cronaca minimale all’insegna della lentezza e dell’attesa, Appuntamento a Land’s End diventa la narrazione sincera della vita intera di un uomo che ritrova in ogni tappa qualche attimo di nostalgia, gioia o malinconia rivivendo intensamente attimi incastonati nella sua memoria. Le risate, i lutti, le speranze e le delusioni fermata dopo fermata si intrecciano agli intralci del contemporaneo fatto di leggi differenti, imprevisti, ritardi, ma anche di incontri densamente profondi e sinceri.

Rispettoso e in cerca di rispetto Tom Harper abita le situazioni con garbo e umorismo tipicamente british adattandosi di continuo alle differenti tipologie di autobus presi – a due piani, malfunzionanti, compatti, vetusti o estremamente moderni – che sono gli altri veri personaggi principali della pellicola. Se il tema del viaggio lento sempre più interessa il cinema degli ultimi anni, Appuntamento a Land’s End ne interseca la categoria ritagliandosi però, al contempo, un posto a parte per il suo carattere intimo, delicato, non spettacolarizzante e infinitamente umano.

Marco Mastino

 

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