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Houria – La voce della libertà

Houria è una ragazza algerina con una grande passione per la danza, tanto da allenarsi ogni giorno con estremo rigore. Per sbarcare il lunario, lavora anche come cameriera in un hotel e, qualche volta, scommette sui combattimenti clandestini di arieti, coltivando il sogno di acquistare un’automobile da regalare a sua mamma. Una notte, poco prima di debuttare nel Lago dei Cigni di Čajkovskij, subisce una violenta aggressione da parte di un uomo, a causa della quale si risveglia in ospedale, con ferite fisiche e psicologiche che cambieranno per sempre la sua vita. Impossibilitata a coltivare il suo amore per la danza come aveva fatto fino a quel momento e profondamente traumatizzata, Houria con l’aiuto della madre, della sua migliore amica e di altre donne prova a reagire, iniziando dallo sporgere denuncia verso il suo aggressore. L’Algeria si dimostrerà però un Paese ancora profondamente intriso di maschilismo e, purtroppo, dalle istituzioni non giungeranno le risposte auspicate. Sarà sul piano personale che Houria riuscirà a trovare il proprio riscatto, aiutata con coraggio e tenacia da una schiera di donne temprate dall’abitudine di resistere a guerre, attentati e violenze perpetrate dagli uomini.

Dopo Non conosci Papicha, nel quale veniva narrata la storia di una studentessa universitaria che si opponeva alla repressione misogina degli anni Novanta coltivando il sogno di diventare stilista, la regista Mounia Meddouni torna con questo film a indagare la difficile condizione delle donne nel suo Paese. Ora, l’attenzione non si concentra direttamente sulle pesanti restrizioni imposte dagli estremisti islamici alle donne algerine durante il cosiddetto “decennio nero”, bensì mette a fuoco i retaggi e gli strascichi culturali che quel periodo ha lasciato nelle viscere del Paese, al punto da condizionare, di fatto, anche le donne di oggi. Per farlo, un’opera nella quale il corpo delle donne assume una centralità assoluta, prima attraverso la grazia della danza e poi, dopo l’incidente, per mezzo di una gestualità nuova, simbolo di rinascita, alla quale la protagonista saprà adattarsi non solo sul piano fisico. Sarà una conquista di libertà. 

Ad accompagnare questo percorso di sogno e riscatto, le musiche – pop e non solo – della sponda europea del Mediterraneo, tra cui i brani Felicità di Albano e Romina e Casta Diva di Maria Callas, che sembrano parlare di una libertà sognata e percepita come reale in altri Paesi. E sarà proprio sulla base di questo presupposto che la migliore amica di Houria compirà una scelta importante. Il film è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nell’autunno 2022 e proiettato lo scorso giugno nella sezione Beyond Fiction – Oltre la finzione al Biografilm.

Marco Galano

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