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Un appuntamento per la sposa – Rama Burshtein

Michal è una donna di 32 anni, ebrea ortodossa per scelta e disperatamente single. Tutto ciò che desidera è trovare un marito da sposare al più presto, terrorizzata all’idea di restare sola. Dopo essersi rivolta ad una sorta di cartomante che la libera dal malocchio grazie a delle interiora di pesce, Michal comincia una relazione con un uomo che finalmente la chiede in sposa. Ad un mese dalla data scelta per le nozze però, il fidanzato le confessa di non amarla e la lascia. Michal, ormai arrivata al limite, non annulla il matrimonio, convinta che Dio nel frattempo le manderà un nuovo scapolo all’altezza del compito, in tempo per non dover annullare i preparativi già in atto. Non resta che capire chi.

Non è la prima volta che la regista israeliana Rama Burshtein parla di matrimonio. Il suo film La Sposa promessa, uno dei film israeliani in lizza per la candidatura all’Oscar al miglior film straniero nel 2012, raccontava il mondo ebreo ortodosso attraverso l’usanza dei matrimoni combinati. Se però il suo primo film era caratterizzato da toni drammatici e da un tentativo di criticare quella realtà chiusa e bigotta, Un appuntamento per la sposa si sposta decisamente verso un approccio più leggero e una costruzione più tipica delle commedie romantiche all’americana. Michal è un personaggio candido e sincero, alla ricerca del pezzo la cui mancanza la fa sentire incompleta ma è anche un personaggio stratificato grazie alla sua eccentricità. È infatti una donna forte ma lunatica, sicura ma dubbiosa, logorroica ma incapace di esprimersi. L’attrice Noa Kooler, al suo primo ruolo principale, riesce a regalarci un’interpretazione sfaccettata e complessa di un personaggio tutt’altro che semplice.

Bisogna ammettere che in un’epoca di rivendicazione dell’emancipazione femminile e dell’affermazione della donna al di fuori dello sguardo maschile, il film di Burshtein è a tratti difficile da digerire: la protagonista si sente disonorata dal non essere ancora stata scelta ed è davvero pronta a sposare colui che Dio le manderà il giorno prefissato per le nozze, tale è la sua fede. È probabilmente difficile per la regista criticare apertamente quel mondo essendo lei stessa un’ebrea ortodossa e infatti sono rari i momenti in cui lo spettatore sente che l’autrice non concorda con lo sguardo carico di pietà e pena dell’entourage della protagonista.

Un appuntamento per la sposa è riuscito sicuramente ad accendere un dibattito, un film che ha diviso la critica e il pubblico, e che ha offerto uno squarcio interessante di un mondo che raramente viene raccontato sul grande schermo.

di Alessia Gasparella

 

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