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Bones and All

Come una densa commistione di generi diversi, dal road al teen drama movie, dal film di formazione all’horror, si configura l’ultima opera del regista siciliano Luca Guadagnino. Un film interamente girato negli Stati Uniti: sono proprio gli Stati Uniti, negli anni Ottanta presieduti da Reagan, che vuole mostrare, in particolare le terre sconfinate del Midwest, dove le lande senza fine consentono, se la vita lo impone, di nascondersi e ricostruirsi. Come accade a Maren, abbandonata da un padre che non riesce più a stare al suo fianco per via delle sue tendenze bestiali. Maren, infatti, è una giovane antropofaga. Compirà un viaggio, dapprima in solitudine, e poi in compagnia dell’affascinante e ribelle Lee, che condivide il suo istinto cannibale e con cui si coalizza, in un rapporto non privo di conflitti. Il percorso on the road la condurrà a indagare nel suo passato, confrontandosi con le difficoltà del presente, nel tentativo di immaginare un futuro realizzabile, in cui smettere di vivere come gli invisibili, ai margini. Due adolescenti, alla ricerca della propria identità, in balìa di adulti, genitori compresi, persi nel proprio disagio esistenziale, vittime di un destino che li ha resi simili agli animali (e grazie all’olfatto, infatti, “si riconoscono”) ma a loro volta anche carnefici, non potendo esimersi da un gioco al massacro inevitabile per la sopravvivenza. Il sentimento d’amore si rivela un motivo valido per trovare il coraggio di accettarsi, finalmente, specchiandosi negli occhi dell’altro e scorgendo lì, in tutta la sua bellezza, la propria anima.

Il film è apprezzabile sotto vari aspetti: non solo per la regia, vincitrice del Leone d’Argento a Venezia 79, ma anche per l’utilizzo cromaticamente suggestivo della fotografia, per le musiche intrise di dolcezza e romanticismo, opera della coppia Trent Reznor e Atticus Ross (creatori delle sonorità inconfondibili di numerosi film di David Fincher), per la sceneggiatura, adattata per il cinema da David Kajganich (già autore in A bigger splash e Suspiria) a partire dal romanzo omonimo di Camille DeAngelis. E poi per l’interpretazione eccellente degli attori protagonisti (Guadagnino e Chalamet tornano con entusiasmo a lavorare insieme mentre l’emergente Russel conquista il premio Marcello Mastroianni), ma anche di quelli “secondari”, non meno incisivi. Il realismo, in alcuni frangenti, non fa sconti nell’esporre i corpi violati e per questo può risultare, per qualcuno, visivamente ed empaticamente difficile da sostenere.

Bones and All è animato da un repertorio di umanità mostruosa, racconta di solitari disadattati, zombie travestiti da persone normali. Narra di un faticoso percorso di conquista di uno spazio nel mondo, di un luogo e di una comunità dove sentirsi a casa e accettati. Testimonia gli sforzi di una ragazza a confronto con l’ineluttabilità di una natura complessa e di un destino incerto e a cui un amore salvifico offrirà una possibilità di riscatto, un amore che nutrirà la sua anima e il suo corpo, fino all’osso.

Loredana Iannizzi

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