Marcel è una conchiglia, alta poco più di due centimetri, che vive con la nonna Connie in una casa abbandonata. Questi due sono gli ultimi sopravvissuti di una grande comunità di molluschi, scomparsa in seguito a una misteriosa tragedia. Quando Marcel viene scoperto da un autore di documentari (interpretato dal regista stesso del film, Dean Fleischer Camp) diventa il protagonista di un cortometraggio, trasformandosi in breve tempo in una star del web.
Nella forma di un mockumentary (un “falso” documentario) mescolato all’animazione a passo uno, il film assume spesso la prospettiva di Marcel, spingendoci a rivalutare gli aspetti più semplici e quotidiani delle nostre vite, che magari diamo per scontati. Passare sul pavimento un’aspirapolvere può sembrare cosa da nulla, ma potrebbe costituire grande pericolo per un piccolo esserino che può passare inosservato tra le mura casalinghe. Questo processo investe non solo lo spettatore, ma anche i “personaggi” dell’opera stessa.
La storia si basa soprattutto sul rapporto che si crea tra il regista e Marcel durante la realizzazione del “film nel film”. Il primo si prefigge di guidare il secondo nelle azioni da compiere mentre è ripreso, ma sarà lui stesso in prima persona a imparare qualcosa dall’altro. Assistiamo dunque a una doppia e reciproca educazione: come Marcel viene spinto ad andare fuori dal proprio rifugio per mettersi alla ricerca dei propri famigliari, così anche Fleischer Camp capirà grazie all’amico conchiglia l’importanza di uscire dal proprio guscio di solitudine in cui da tempo si era rinchiuso. Stare dietro la macchina da presa,
vedere il mondo filtrato dal suo obiettivo, era infatti diventato per lui un modo per evitare i contatti diretti con le altre persone.
In un mondo dominato dai media, la cosa più importante, insegna il film, non è il successo virtuale, ma la concretezza degli affetti. In conclusione, si può dunque considerare Marcel The Shell il terzo tassello di una ideale trilogia sul ricongiungimento famigliare composta da questo e da altri due importanti titoli della casa di produzione A24 usciti quest’anno: The Whale e Everything Everywhere All at Once.
Luca Sottimano