Cerca
cropped-favicon.png
Cerca
Close this search box.
Undine

Undine – Un amore per sempre

Undine, di formazione storica, lavora come guida presso un museo dedicato alla complessa e affascinante storia architettonica di Berlino. In procinto di essere lasciata dal fidanzato Johannes, incontrerà di lì a poco Christoph, con il quale intratterrà una relazione tanto intensa quanto breve: il passato, infatti, arriverà a presentare alla protagonista il proprio conto.

Christoph Petzold (Il segreto del suo volto) tenta l’impresa quasi impossibile di ambientare in una Berlino contemporanea una leggenda germanica (dal triste epilogo) che vede al suo centro la figura mitologica della ninfa Ondina. L’intero film si regge sul precario crinale dei continui (e impliciti) rimandi tra epica e realismo, tra l’a-storicità di una vicenda mitica e l’orizzonte se faisant del presente. Undine si trova esattamente al crocevia tra queste due dimensioni: da un lato è una ragazza indipendente di cui intuiamo il disagio, le difficoltà relazionali e comunicative; dall’altro la ritroviamo inevitabilmente inserita in una dimensione che la porterà a realizzare il proprio destino, già da sempre scritto.

Il triangolo amoroso descritto dal film si immerge così in un’atmosfera “liquida”, di attesa, che permea quasi interamente il film, il quale risulta come imprigionato dentro un’ineluttabile maledizione. In questo contesto è proprio la dimensione acquatica – metafora perfetta di quell’eros-thanatos che il film vuol rappresentare – a (in)seguire la protagonista in ogni fase della storia: dall’incontro-scontro con Christoph (mediato dalla distruzione di un acquario), di professione subacqueo industriale, fino al destino dell’ex Johannes, passando per l’identificazione tra Undine e un enorme pesce gatto che abita i fondali di un corso d’acqua.

A fare da filo conduttore alla vicenda – raccontata in modo volutamente ellittico e con più di un salto temporale – è la città di Berlino, che conosciamo principalmente attraverso i plastici e i racconti della guida Undine, ma che ci viene sorprendentemente mostrata come una città quasi fantasy, circondata da treni e stazioni che accompagnano i protagonisti nella loro storia d’amore. Undine è un film difficile, imperfetto, che vuol lanciarsi in troppe direzioni differenti (dal dramma – intiepidito da una lievissima ironia – al giallo, dalla tragedia shakespeariana fino a una evidente tendenza alla sperimentazione audiovisiva), parzialmente riscattate da un finale nel quale le ragioni della realtà (della vita) sembrano prevalere su quelle del destino (della morte).

Giulio Piatti

Correlati